Gli agenti della Digos di Torino hanno perquisito questa mattina a Condove, in Val Susa, la casa di Alberto Perino, volto storico del movimento No Tav, accusato da Caselli e la magistratura inquirente torinese di instigazione a delinquere
Alle
prime ore di questa mattina agenti della Digos si sono presentati a
casa di Alberto Perino, a Condove, per una perquisizione.
L'operazione
si inscrive in un'indagine per istigazione a delinquere nei confronti
di Perino, un reato per il quale la sua abitazione era già stata
perquisita una volta; il tutto viene motivato dal fatto di aver diffuso
alcuni dati relativi alle aziende che lavorano per il cantiere del Tav,
motivazione con la quale l'esponente del movimento era già stato
convocato in Procura lo scorso 9 settembre come persona informata sui
fatti in relazione ad un'email che aveva scritto con informazioni
relative ai passaggi dei tir che dovevano portare pezzi della 'talpa'.
Per
quanto Repubblica si affanni a sproloquiare su una Valle ostaggio di
gruppi contrapposti di violenti, non è certo un mistero che da mesi il
movimento No Tav abbia reso pubblica la propria campagna di boicottaggio
contro le aziende che lavorano al cantiere della vergogna e il continuo
tentativo di trovare un volto da sbattere in prima pagina di operazione
in operazione continua a lasciare il tempo che trova.
Nel frattempo alcune buone notizie arrivano invece rispetto alla condizione dei tre No Tav arrestati lo scorso 11 settembre
per un'indagine relativa alla marcia over 50 tenutasi ad agosto: a
Giuliano, Giobbe e Maurizio sono stati revocati gli arresti domiciliari,
commutati in obbligo di dimora senza restrizioni nel comune di
residenza. Giobbe rimane però agli arresti domiciliari con divieto di
comunicazione per un'altra operazione che l'ha visto coinvolto
quest'estate in relazione ad un presidio di fronte al cancello della
centrale di Chiomonte.
Per questo pomeriggio il Comitato NO TAV
Susa-Mompantero ha indetto presso il presidio di Susa-San Giuliano una
conferenza stampa sull’iniziativa di raccolta firme contro la
militarizzazione di Susa e della Valle e sul clima minaccioso ed
intimidatorio creatosi a Susa contro i No Tav.
Alle ore 12 la perquisizione
si è conclusa, gli agenti della Digos hanno copiato alcuni file dal pc
di Perino, per il quale è anche stato fissato un interrogatorio.
Solidarietà ad Alberto, a sarà dura!
da InfoAut
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